SCHIUDERSI COME I SAKURA IN PRIMAVERA

Hanami, per la cultura giapponese, non è semplicemente la “contemplazione dei fiori” in generale, ma dei sakura, i fiori di ciliegio, il cui sbocciare lento e fragile affonda radici profonde nell’immaginario di questo popolo, al punto da considerarli il fiore per eccellenza, sottointeso anche quando non si specifica di quale fiore si stia parlando.
Ciao,
questo è il nuovo Brunch con VAIA, il primo di una primavera che porta sempre con sé l’inizio di qualcosa di nuovo. E seppure la stagione della fioritura in Giappone in molte prefetture ha già raggiunto il suo culmine, vorrei portarti proprio lì, dove ancora le nuvole di petali di ciliegio si fanno attendere, seduti all’ombra delle fronde, come in un tradizionale pic-nic sotto gli alberi in fiore, a cui la cultura giapponese è particolarmente affezionata
CUSTODIRE LA FRAGILITÀ
La lingua giapponese ha una specifica parola praticamente per ogni cosa. È una lingua millimetrica, in grado di cogliere qualsiasi sfumatura e chiaroscuro semantico. Normalmente la fioritura dei sakura dura all’incirca una settimana. Quando i fiori di ciliegio raggiungono il culmine sono già sul punto di cadere, dando vita a suggestivi scenari. Sakura-ame, ad esempio, è la pioggia dei petali. Questa parola descrive l’esatto momento della fine della fioritura, quando con la loro grazia, i petali accarezzano le strade, i corsi d’acqua, a chiusura di una parabola che rappresenta nella cultura giapponese la vita stessa. È uno spettacolo di «struggente bellezza», quello che rimane impresso negli occhi di chi li contempla, scrive Laura Imai Messina, in Wa, la via giapponese all’armonia.

In Giappone molte cose hanno inizio con la fioritura dei sakura, da cui ogni anno ci si lascia sorprendere con incantata sorpresa. Delle previsioni ad hoc, permettono di controllare giorno per giorno nelle varie prefetture a che punto della fioritura si trovino gli alberi di ciliegio. Il calendario scolastico e quello fiscale hanno inizio in aprile, al culmine della fioritura, così come l’inizio di nuove esperienze di vita coincide molto spesso con lo sbocciare dei ciliegi. La loro fragile bellezza racchiude già la fine e diventa metafora della vita stessa. Queste nuvole bianche e rosa restano sospese per pochi giorni, minacciate dai venti e dalle piogge primaverili che in qualsiasi momento mettono fine a questo spettacolo tanto atteso.
Il picco di fioritura dei ciliegi a Kyoto, in Giappone, è stato registrato sin dal IX secolo. Yasuyuki Aono e colleghi dell’Università della Prefettura di Osaka hanno raccolto questi dati da diari e cronache storiche, indicando le date in cui si tenevano feste per ammirare la fioritura dei ciliegi o altre cerimonie per osservare il picco di fioritura. Questi dati a lungo termine sono una cartina al tornasole per monitorare come il clima stia cambiando. L’inizio anticipato della fioritura dei ciliegi è legato a temperature più alte e non solo. Dall’inizio del XX secolo, gli effetti combinati dell’urbanizzazione e delle temperature più elevate dovute ai cambiamenti climatici hanno gradualmente anticipato il picco della fioritura nel corso dell’anno.
Per monitorare lo stato di salute dei ciliegi, l’azienda giapponese di bevande Kirin ha sviluppato un nuovo strumento chiamato “Sakura AI Camera”. Si tratta di un’app che consente agli utenti di valutare le condizioni e l’età dei ciliegi partendo dalle foto scattate con i loro telefoni, su una scala a cinque livelli che va da “molto sano” a “preoccupante”. L’intelligenza artificiale, “addestrata” su 5.000 immagini, analizza gli alberi per fornire questa valutazione. Un esperimento interessante, che probabilmente non basterà a trarre in salvo la fragile bellezza di un rito millenario che si schiude ogni primavera.

Milano Design Week, Brera -VAIAxMandarinaDuck
FARE LA DIFFERENZA
La primavera è tempo di nuovi inizi e per noi di VAIA si è aperta con la Design di Week di Milano e la preziosa collaborazione con Mandarina Duck. Nello store nel cuore di Brera di questo iconico brand, ha preso vita l’installazione “Reflect. Face what matters”, frutto del nostro incontro e della condivisione di una visione comune. Solo dalla consapevolezza che ogni singola scelta può generare un impatto e dalla responsabilità che ne deriva, si può davvero provare a rendere il mondo un posto migliore. Per Federico Stefani, co-founder di VAIA, «estetica ed etica non sono mondi separati, ma due dimensioni che, insieme, creano armonia. Il bello può essere giusto e viceversa». L’invito è a «riscoprire come la nostra parte migliore – quella capace di scegliere con consapevolezza – possa generare un cambiamento reale per noi stessi e per il pianeta».
Per Mandarina Duck, non può esserci cambiamento senza consapevolezza. «L’installazione “Reflect. Face what matters”, ospitata nel nostro store – spiega Maristella Cervellera, responsabile Marketing – è un invito a fermarsi, riflettere e agire. Uno spazio in cui il design incontra la consapevolezza, ispirando un dialogo sui valori che contano davvero: responsabilità, interconnessione e rispetto per il pianeta. Un’esperienza che ci spinge a essere parte attiva del cambiamento, immaginando un futuro in cui anche il più piccolo gesto può fare la differenza».