Shop

Prodotto aggiunto al carrello

Visualizza carrello X

Nuovi inizi

Rieccoci, questo è il primo Brunch con VAIA del 2025: è bello ritrovarsi! Come stai? 

Chissà perché ogni nuovo inizio è sempre nutrito di buone intenzioni, aspettative, progetti e propositi più o meno ambiziosi. A volte, però, porsi degli obiettivi irraggiungibili ci rende più fragili e insicuri. No, non si tratta di ridimensionare la portata dei propri sogni, ma di accogliere e accettare anche quei momenti in cui disattendiamo uno dei nostri propositi. O perché no, fissare degli obiettivi che possano essere raggiunti in un tempo relativamente breve, prima di passare al successivo. Un passo alla volta.  

Sono trascorse solo alcune settimane dall’inizio del nuovo anno, molti di noi potrebbero scoprire che i buoni propositi annotati diligentemente, stiano già cadendo nel dimenticatoio e chiedersi come mai la nostra forza di volontà non riesca a fissare l’orizzonte e mantenere la rotta. Secondo le neuroscienze la chiave di tutto è il senso di ricompensa, poiché ci spinge a ripetere azioni che in passato ci hanno procurato piacere, soddisfazione, appagamento. A livello neurologico, quando prendiamo una decisione, che sia il giorno di Capodanno o qualsiasi altro giorno del calendario, utilizziamo la corteccia prefrontale per pianificarla e per mantenere la determinazione a realizzarla. Mentre la corteccia cingolata inibisce altre azioni che farebbero deragliare la nostra forza di volontà e prende il controllo delle emozioni per mantenerci concentrati verso l’obiettivo. Ciò che ci fa progredire è il piacere della ricompensa, che verrà dai nostri sforzi. Peccato, che spesso ci voglia del tempo per raggiungerla e seppur a livello cerebrale è ciò che tiene vivo il nostro interesse verso l’obiettivo prefissato, può essere facilmente eclissata dal fascino costante dei piaceri più immediati. 

La sola forza di volontà molto spesso non basta. Ed è qui che scende in campo la motivazione, correlata alla dopamina e considerata di per sé una fonte di ricompensa e piacere. Più alti sono i livelli di dopamina nel cervello, meno sforzo dobbiamo fare per perseguire un obiettivo lontano e a lungo termine. Se riusciamo a mantenere alti i livelli di dopamina, il desiderio della ricompensa futura vince sui piaceri più immediati e facili da ottenere. La motivazione ha una matrice genetica, poiché il sistema della dopamina si basa sul funzionamento di vari geni. Ma può essere allenata. Come? Semplicemente usandola. 

CAMBIARE UN GIORNO ALLA VOLTA

È davvero sorprendente: ogni volta che esercitiamo la nostra forza di volontà, rafforziamo i percorsi neurali che incoraggiano il comportamento che stiamo perseguendo. Il trucco è avere ricompense che siano abbastanza lontane da richiedere un certo sforzo, ma che siano anche abbastanza vicine da sembrare raggiungibili. Ad esempio dovremmo sforzarci e portare a casa un piccolo traguardo ogni giorno, come imparare qualcosa di nuovo, chiacchierare con un’amica che non sentiamo da tanto, prenderci del tempo per leggere anche quando ci sembra di non averne mai abbastanza o prepararci un buon piatto caldo. Porsi degli obiettivi a lungo termine può scoraggiarci e allontanarci inevitabilmente dal nostro scopo. E quando ce l’hai fatta, prendine nota. Qualche riga da rileggere nei giorni in cui ci sentiamo sopraffatti e senza motivazione, può rincuorarci e darci nuova carica. Spesso rincorrere scopi ambiziosi può essere estenuante. Non tutti gli anni della nostra vita possono essere delle «pietre miliari». A volte possono far parte di un tempo prezioso in cui ritrovarsi e rallentare. Sono dei periodi in cui, scrive Hannah Ewens, si può imparare dall’esperienza della semplicità. «Un tempo tranquillo trascorso con le persone e le attività a cui teniamo, piuttosto che concentrarci strettamente sui risultati o sui progressi che dimostrano al mondo che siamo degni di amore». 

TRE BUONI MOTIVI

Cambiare poco per volta vuol dire anche voltarsi indietro e celebrare quanto si è raggiunto. Per noi il 2024 è stato un anno di importanti traguardi e cambiamenti e prima di vedere cosa ci riserverà il 2025, vorremmo ricordarli insieme a te.  VAIA è diventata ufficialmente una BCorp, ovvero un’impresa che genera un valore e un impatto non solo economico ma anche ambientale e sociale. 

Lo scorso settembre è tornata la Foresta degli Innovatori – ormai alla sua terza edizione – con oltre 1.000 partecipanti e 1.000 alberi piantati (solo nel 2024 sono stati 43 mila gli alberi piantati!). È stato un momento prezioso per ritrovarsi e un invito a sentirsi parte di un ecosistema, nessuno escluso. Un tema complesso che gli innovatori ospiti dell’evento hanno declinato in base ai loro ambiti professionali, dal benessere all’educazione, dall’attivismo alle scelte alimentari. 

Nella cornice della Triennale di Milano abbiamo presentato VAIA People, la docking station realizzata dal legno d’abete colpito dal bostrico. I tre custodi, come li abbiamo chiamati, sono realizzati con un legno ferito, che racconta la storia dei boschi colpiti prima da Vaia e poi da questo insetto, ma anche la rinascita di questi territori e il valore prezioso dei legami e della diversità.



Per questo Brunch è tutto. Se ti va raccontami cosa sogni di realizzare in questo nuovo anno, rispondi a questa e-mail. E ricorda, ogni grande cambiamento non può che rinascere ogni giorno.  A presto, 
Benedetta