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PREZIOSA IMPERFEZIONE

VAIA Cube Imperfetto

Cosa immagini quando pensi a qualcosa di estremamente delicato, di cui aver cura? La maggior parte degli ecosistemi si regge su fragilissimi equilibri. Il lavoro costante e quasi invisibile di api e altri minuscoli insetti, ad esempio, garantisce il 75% dell’impollinazione – e quindi sopravvivenza – delle colture agricole mondiali. L’ordine di grandezza è relativo. Non importa quanto robuste e profonde siano le radici di una foresta o alti i tronchi dei suoi alberi, se un vento inatteso e mai visto prima si abbatte improvvisamente sui pendii su cui cresce da centinai di anni.

La furia di Vaia è la cartina di tornasole della fragilità che ci appartiene come specie, insieme a tutte quelle con cui condividiamo la stessa casa da quasi cinque milioni di anni. Il concetto di interazione appartiene alle principali leggi della fisica, ma spiega a sua volta i legami tra esseri umani e non. Ci sono diversi motivi per cui ne intrecciamo di nuovi e curiamo quelli già consolidati. Sono forse questi un possibile antidoto alla fragilità che ci appartiene? O forse un modo per abbracciare le imperfezioni reciproche e riscoprirne un inaspettato e prezioso valore? 

Ciao 

questo è un nuovo Brunch con VAIA, che ci porterà a scoprire un’arte molto antica, in cui sono proprio quelli che comunemente verrebbero considerati dei difetti – e che addirittura decreterebbero la completa fine di un oggetto – a dettare un canone estetico diverso, che valorizza proprio le imperfezioni. Hai mai sentito parlare di Kintsugi? Letteralmente tradotto come “tenere insieme con l’oro”, questo termine indica una forma d’arte praticata già più di cinquecento anni fa. Ma in cosa consiste esattamente? Quando accidentalmente un pezzo di ceramica si rompeva, per preservarne il valore specialmente affettivo, esperti artigiani lo riparavano, rimettendo insieme anche le più piccole schegge e impreziosendo le “cicatrici” della ceramica con dell’oro, da cui il nome di questa tecnica. 

LA BELLEZZA NELLA SEMPLICITÀ 

L’arte del Kintsugi si ricollega alla filosofia giapponese del wabi-sabi, un’espressione a cui non corrisponde una traduzione esatta, ma che in un certo senso può indicare la bellezza che si scorge nelle piccole cose, persino nelle crepe di un vaso di ceramica. Quanto può essere fragile un minuscolo bicchiere in ceramica e quanta bellezza custodiscono le sue schegge rimesse insieme e impreziosite d’oro? 

 Le crepe della ceramica vengono tradizionalmente riparate utilizzando la lacca urushi, ricavata dalla linfa dell’omonimo albero. Allo stato grezzo, l’urushi è velenoso al tatto e può richiedere fino a cinque anni di lavorazione prima dell’uso, rendendone la raccolta estremamente costosa. È particolarmente prezioso, non solo per la complessa lavorazione, ma anche perché un albero di vent’anni può produrre solo una tazza di lacca prima di essere tagliato.  

Una volta induritosi, lo strato finale di lacca lungo le linee di frattura viene ricoperto con polvere d’oro puro. I manufatti di ceramica così riparati acquisiscono una bellezza singolare, data dai minuziosi disegni dipinti a mano e dalle venature d’oro, segno del tempo, della caducità e di una nuova vita che può essere regalata agli oggetti.  

Ritornando sulle nostre Dolomiti, anche il VAIA Cube imperfetto racconta una storia diversa da quella di tutti gli altri amplificatori. Il colore screziato del suo legno ci ricorda da dove proviene. È stato realizzato con il legno degli alberi caduti in condizioni impervie. Quelli più difficili da recuperare e quindi esposti più a lungo alle intemperie. Ognuno di loro ha delle sfumature diverse: accidentali, uniche e per questo preziose.  

CERAMICHE LUNARI

E se il Kintsugi sembrerebbe una forma di upcycling ante litteramRyuta Fukumura, giovane ceramista di Fukuoka, fa della sua tecnica un deliberato tentativo di recupero dell’argento, un materiale tanto prezioso quanto sempre più raro. I suoi vasi sono frastagliati da tocchi di argento, che per il colore e l’impressione tattile appaiono come crateri e mari lunari. La pratica di dipingere la ceramica con l’argento, è ancora una volta un’eredità antica, al pari del Kintsugi. La novità introdotta da Fukumura consiste nell’utilizzo di argento recuperato da dispositivi elettronici come computer e vecchi smartphone. In totale sulla Terra ci sono circa 1,4 milioni di tonnellate d’argento. Quello già estratto corrisponde a circa un milione di tonnellate. La restante parte verrà estratta molto probabilmente da qui a vent’anni. Nel prossimo futuro, non ci resterà che riutilizzare l’argento, estraendolo da oggetti e dispositivi che utilizziamo ogni giorno. Fukumura prova a farlo con i suoi vasi, in cui l’argento recuperato dona una grazia unica a tutti i suoi pezzi.  

Nel modello rigenerativo a cui si ispira ogni giorno VAIA, il recupero delle materie prime è il segreto dell’unicità di ogni singolo oggetto realizzato. Il legno ferito dalla tempesta, con le sue imperfezioni e cicatrici, prende nuova forma grazie a sapienti mani artigiane, che praticano tradizioni antiche e seminano il futuro della comunità.