Il VAIA Cube imperfetto è l’espressione compiuta della nostra vision. Incarna un approccio radicale al processo circolare di recupero della materia prima, che mira a valorizzare integralmente lo “scarto”. Solo così possiamo esaudire il desiderio che nulla resti indietro.
I tronchi abbattuti da VAIA nelle aree più inaccessibili sono esposti alle intemperie per periodi prolungati, causando l’insorgere di macchie verde-blu nella fibra lignea. Abbiamo abbracciato queste imperfezioni perché crediamo che siano parte essenziale della storia di VAIA, del modo in cui la Natura opera. Le attività di recupero in tali aree sono inevitabilmente più difficoltose: i costi lievitano, riducendo ulteriormente le probabilità di rinvenire un legname già poco ricercato a causa dei suoi difetti. La nostra iniziativa va a supportare tali sforzi, e sedimenta l’importanza di ripristinare anche le aree più impervie. In questo modo, andiamo anche a limitare i rischi ambientali da proliferazione del bostrico.
La rigenerazione naturale continua ad essere un nostro obiettivo cardine: con VAIA Cube imperfetto sosteniamo Trentino Tree Agreement e il ripristino della celebre Foresta dei Violini di Paneveggio (TN), in collaborazione con i Corpi forestali locali.
Da albero ad albero, per recuperarli tutti
La tempesta ha colpito in maniera indiscriminata larghe vallate ed impervi pendii. A fine marzo 2021 risulta recuperato e venduto il 70% del legname schiantato, ma il Servizio Foreste della Provincia autonoma di Trento stima che circa il 10% andrà inevitabilmente perduto, data l’inaccessibilità dei luoghi in cui si trova.
Le difficoltà nelle operazioni di recupero sono molteplici e si riverberano sulla catena di trasformazione del legno. Innanzitutto, gli operatori devono fronteggiare costi aggiuntivi per fronteggiare i rischi di infortunio, che sono maggiori quando si lavora con le piante pericolanti abbattute da VAIA. In secondo luogo, il ripristino delle infrastrutture danneggiate, come le strade forestali e i sentieri, ha rallentato il recupero dei tronchi. In ultima, il “processo di selezione” operato dal ciclone non è stato ottimale – le piante cadute sono più piccole rispetto a quelle tagliate ordinariamente, e il materiale non è sempre interamente utilizzabile, a causa delle rotture nella fibra lignea causate dal vento.
Come ricordatoci da Paolo Kovatsch, le operazioni di ripristino seguono il metodo della rinnovazione naturale. Tempeste e incendi sono parte integrante del processo di rinnovamento del bosco, e la massa legnosa lasciata a terra fornisce un substrato importante per la flora futura. Questo decorso ideale si scontra tuttavia con la minaccia del bostrico tipografo, che prospera sotto le cortecce dei tronchi abbattuti. La proliferazione del coleottero è data in espansione con l’aumento previsto delle temperature, e l’imponente massa di materiale a terra favorisce incubazione dell’insetto in grandi popolazioni, che vanno poi ad attaccare gli alberi in piedi. Il recupero dei fusti è dunque fondamentale, ora più che mai nelle aree meno accessibili e dunque maggiormente esposte al rischio di infestazione.
Far rinascere la foresta dei Violini
Trentino Tree Agreement è un progetto ideato da Provincia Autonoma di Trento, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e MUSE per ripristinare il boschi danneggiati dalla tempesta VAIA.
Secondo una stima di ottobre 2020, Trentino Tree Agreement contribuirà a un intervento complessivo su 2.500 ettari, da realizzarsi in massimo dieci anni e con la piantumazione di ben 500.000 piantine!
Tra le aree maggiormente colpite del Trentino troviamo la foresta demaniale di Paneveggio, che ha subito una perdita stimata di superficie boscata del 60%. Ciò che la rende famosa, oltre la sua valenza paesaggistica, sono senza dubbio le distintive caratteristiche dei suoi abeti rossi, che hanno attirato i liutai fin dal 1600 e le valgono il nome di Foresta dei Violini. Il cosiddetto “legno di risonanza” è una particolare varietà di abete rosso nominata “Picea Excelsa”, che in Italia cresce solamente in altri due posti – nella vicina catena del Latemar a Tarvisio. L’elevata altitudine della foresta di Paneveggio, che va dai 1.550 ai 1.850 metri di altitudine, rallenta il ritmo di crescita delle piante, che possono impiegare fino a 50 anni per allungarsi di appena 2 metri. Il diametro necessario alla liuteria è di 60 centimetri, e le piante selezionate hanno una vita media di 150-200 anni. La crescita lenta favorisce lo sviluppo di anelli regolari e sottili, che costituiscono assieme all’assenza di nodi e alla fibra diritta le peculiarità anatomico-fisiche del legno di risonanza.
Ad ogni VAIA Cube imperfetto corrisponderà la piantumazione di un albero a Paneveggio in collaborazione con Trentino Tree Agreement, per far rinascere questo magico luogo.
Sposare l’imperfezione
Il legno è un materiale vivo e deve essere trattato con particolare cura per preservarne le caratteristiche estetiche e strutturali. Una volta a terra, il limite ultimo per il suo utilizzo è giudicato in media di due anni. Trascorso quel periodo, le tracce lasciate dalle intemperie cominciano a farsi evidenti, e i tronchi sono perlopiù destinati a diventare legna da ardere.
Gli effetti del tempo trascorso da fine ottobre 2018 cominciano a farsi sentire, e malgrado tutte le accortezze adottate per preservare il legno recuperato, come la creazione di depositi irrigati, il problema sta diventando sempre più accentuato. Si comincia a trovare legname attaccato dai funghi, con una colorazione verde-blu che porta a considerarlo materiale di scarto.
Il VAIA Cube imperfetto è testimone del nostro modo di guardare alla Natura: un insieme perfetto di imperfezioni. Abbiamo scelto di non gettare via nulla, lasciando che l’amplificatore sia macchiato dai segni maturati durante l’esposizione agli agenti naturali. Dopo aver mostrato la ferita della foresta, è tempo che il Cube racconti l’imperfezione insita in Natura, chiamandoci a riconoscerla anche in noi. In fondo, sono anche le nostre incompletezze a renderci chi siamo. Accoglierle ci regala benefici psicologici, e ci proietta nel mondo con rinnovato slancio, forti della nostra storia.
Il VAIA Cube imperfetto è la nostra ode all’imperfezione: ci restituisce il difficile viaggio del legno dai pendii più scoscesi fin nelle mani dell’artigiano, e rappresenta la nostra volontà di ridare dignità a ciascun albero caduto, in un’ottica di vera economia circolare.